Considerata una patologia dieci volte più frequente dell’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale è una sindrome infiammatoria che colpisce la prima parte dell’intestino tenue e che può comparire a qualsiasi età, con un picco di massima incidenza tra i 30 e i 40 anni.

Secondo attendibili stime statistiche, circa il 10% della popolazione, con una prevalenza del sesso maschile, soffre di questo disturbo almeno una volta nel corso della vita.

Come tutte le infiammazioni, l’ulcera duodenale è accompagnata da un’iperproduzione di citochine, il cui ruolo è quello di provocare l’insorgenza di una sintomatologia flogistica.

Quali sono le cause dell’ulcera duodenale?

Anche se non è possibile stabilire con precisione l’eziologia responsabile di questa malattia, sono invece note alcune cause predisponenti.

La prima causa è rappresentata dall’ipersecrezione acida dello stomaco, dovuta sia a fattori quantitativi (aumento numerico delle cellule acido-secernenti) sia a fattori qualitativi (eccessiva risposta secretoria a stimolazioni endogene).

Inoltre, il nervo vago risulta particolarmente attivo, inducendo a sua volta un aumento nella produzione di acido cloridrico.

Nella maggior parte dei pazienti affetti da ulcera duodenale si osservano alterazioni dello svuotamento gastrico, con incapacità di neutralizzare il chimo acido da parte delle cellule mucose.

Tali componenti citologiche non sono in grado di produrre bicarbonato di sodio, che, come noto, svolge un’efficace azione tampone sul PH acido.

Tra i principali fattori predisponenti all’ulcera duodenale, vi sono l’assunzione di caffeina, di alcol, di alcuni farmaci come i FANS e i cortisonici, oltre all’ansia e allo stress.

È stato riscontrato che l’infezione da Helicobacter pylori è responsabile di oltre l’85% dei casi di questa patologia.

Quali sono i sintomi dell’ulcera duodenale?

Oltre il 95% delle ulcere duodenali sono localizzate in prossimità del piloro, che è la zona di collegamento con lo stomaco.

Tenendo conto che la manifestazione primaria di questo disturbo consiste nell’insorgenza di ulcerazioni della mucosa (lesioni ulcerose), è facile intuire che il sintomo più comune è costituito dall’emorragia. Questa perdita di sangue può essere ridotta (stillicidio) e quindi passare inosservata per lungo tempo poiché mescolata con le feci, oppure abbondante e facilmente identificabile.

Inoltre, la sintomatologia prevede dolore addominale, localizzato nella parte alta del tronco, nausea e vomito, irregolarità dell’alvo intestinale, meteorismo e difficoltà digestive (dispepsia).

La più comune complicazione dell’ulcera duodenale è la pancreatite, consistente nell’infiammazione del pancreas che, trovandosi in posizione contigua al duodeno, può essere interessato dalla sindrome flogistica.

Diagnosi e terapia dell’ulcera duodenale

L’ulcera duodenale mostra una tipica riacutizzazione stagionale in autunno e primavera, con periodi sintomatici, della durata di qualche settimana, alternati a fasi di apparente guarigione, che possono durare mesi o anni.

La diagnosi prevede, oltre a un esame obiettivo del paziente, anche colonscopia e TAC con mezzo di contrasto.

La terapia farmacologica dell’ulcera duodenale prevede la somministrazione di farmaci inibitori di pompa protonica. Si associano ansiolitici, nel caso in cui la genesi abbia anche una componente psicosomatica. Inoltre, è fondamentale un corretto regime dietetico, con l’eliminazione di tutti i cibi irritanti e la prevalenza di carboidrati, cereali, frutta e verdura, preferibilmente cotte.

Tenendo conto che questa malattia tende a cronicizzarsi, è necessario intervenire tempestivamente per limitare l’estensione delle aree ulcerate a livello della mucosa intestinale.

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