L’Helicobacter pylori è un batterio all’origine di molte infezioni della mucosa gastrica e che può provocare infiammazioni e ulcere, sia a livello dello stomaco sia a livello duodenale (il primo tratto intestinale).

Il più delle volte la presenza del batterio non dà sintomi o si manifesta con sintomi molto lievi. In alcuni casi, tuttavia, l’Helicobacter pylori è all’origine di diversi disturbi gastroesofagei.

Come avviene il contagio da Helicobacter pylori e cosa si può fare per prevenire l’infezione?

Cos’è l’Helicobacter pylori e come giunge nello stomaco

L’Helicobacter Pylori è un batterio a forma di spirale, gram-negativo, che può insediarsi nella mucosa dello stomaco provocando la gastrite cronica e le ulcere gastriche e duodenali, le quali, se non curate, possono nel tempo degenerare in un tumore. Tale microrganismo si caratterizza per la capacità di sopravvivere in un ambiente molto acido come quello gastrico. Ciò è dovuto a un enzima, l’ureasi, che permette al batterio di penetrare nella mucosa e di neutralizzare parzialmente l’acidità dell’habitat per mezzo della trasformazione dell’urea in acido carbonico e ammoniaca.

In pratica, il batterio dell’ulcera è in grado di creare le condizioni ideali al proprio insediamento nello stomaco e, una volta che ne ha colonizzato il rivestimento, innesca un’infiammazione persistente che, a sua volta, aumenta il rischio di ammalarsi.

La via di trasmissione più probabile è quella oro-fecale e, più raramente, oro-orale, ma il contagio può avvenire anche attraverso il latte materno. In sostanza, ci si può infettare assumendo alimenti o acqua contaminati da feci umane.

L’infezione può colpire chiunque, ma esistono dei fattori predisponenti: il principale è vivere in un Paese in via di sviluppo, dove tipicamente le condizioni igieniche sono precarie. Può rivelarsi una situazione a rischio anche vivere in promiscuità, come in ostelli o in case di riposo, e frequentare luoghi sovraffollati.

Come prevenire l’infezione da Helicobacter pylori

In Italia e nella maggior parte dei Paesi industrializzati, per merito del miglioramento delle condizioni igieniche e sociosanitarie degli ultimi decenni, si è verificato un netto calo della diffusione del batterio dell’ulcera nella popolazione. Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia perché in altre parti del mondo è ancora molto diffuso.

L’infezione da Helicobacter pylori si previene rispettando le consuete norme igienico-sanitarie, vale a dire:

  • lavando bene le verdure e gli ortaggi, che potrebbero essere contaminati da feci umane, evitando quando possibile di consumarli crudi;
  • lavandosi le mani prima e dopo la preparazione dei cibi e prima di mangiare;
  • non condividendo con altre persone gli strumenti per l’igiene orale;
  • non bevendo acqua dal rubinetto quando si viaggia in Paesi non industrializzati.

Tali misure sono importanti soprattutto in età pediatrica, visto che di solito ci si infetta da bambini.

Diagnosi e cura per l’infezione da Helicobacter Pylori

Per scoprire se si è positivi all’Helicobacter pylori ci si può sottoporre al test del respiro (Urea breath test), a un esame del sangue o delle feci con ricerca degli antigeni. Una volta accertata la presenza del batterio, è bene eliminarlo per evitare che sopraggiungano gastrite, ulcera o persino un carcinoma gastrico.

Secondo le più recenti linee guida, il trattamento dei pazienti positivi al batterio consiste in una cura a base di un cocktail di antibiotici (tetraciclina, metronidazolo e bismuto in un’unica pillola) della durata di 7-10 giorni da assumere insieme a un inibitore di pompa protonica per proteggere lo stomaco. È stato dimostrato che l’eradicazione dell’Helicobacter pylori può contribuire notevolmente a ridurre l’incidenza dei tumori allo stomaco.

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