Dal punto di vista clinico, la disuria consiste nell’emissione difficoltosa di urine, collegata spesso a bruciore, prurito e dolore.
La sua principale causa è quasi sempre un’infezione batterica delle basse vie urinarie, un disturbo particolarmente frequente nelle donne, che sono dotate di un canale uretrale più corto di quello maschile.
Una minzione dolorosa è quindi la conseguenza di processi infiammatori, responsabili di un’iper-stimolazione delle terminazioni nervose localizzate a livello di vescica e uretra.
In che cosa consiste la disuria?
La disuria è una sindrome molto comune e non particolarmente grave, consistente nella fuoriuscita dolorosa di liquido minzionale, che può manifestarsi in tre forme:
- associata a dolore prima della minzione, se dipende da problemi vescicali;
- associata a dolore che insorge all’inizio della minzione, se deriva da un’irritazione del collo vescicale;
- associata a dolore al termine della minzione, se si associa a spasmo vescicale.
Nelle donne questo disturbo è spesso collegato a candidosi vaginale, una patologia infiammatoria provocata dal micete Candida albicans.
Quando la minzione è accompagnata da un dolore acuto di tipo urente, la diagnosi è quasi sempre quella di disuria causata da irritazione del trigono vescicale che, nell’uomo, comprende anche l’uretra, mentre nelle donne comprende la vagina.
Quali sono le cause del bruciore alla minzione?
Le IVU (Infezioni delle Vie Urinarie) possono comprendere disturbi alle basse vie urinarie (vescica) oppure delle alte vie urinarie (come ureteri e reni). Nel primo caso la gravità del quadro morboso è meno grave, mentre quando l’apparato renale è infiammato, la prognosi è più severa.
Le principali cause della disuria sono due:
- cistite;
- uretrite.
In entrambi i casi l’agente eziologico è un microrganismo di tipo batterico (Escherichia coli) che vive normalmente sulla mucosa intestinale e che, soltanto in particolari condizioni, diventa aggressivo e incomincia a riprodursi rapidamente andando a colonizzare altri organi, come appunto vescica e ureteri.
Simili condizioni dipendono da un calo delle difese immunitarie che non sono più in grado di contrastare la proliferazione batterica.
Oltre a questo germe vi sono altri agenti infettivi responsabili della disuria, che sono:
- Neisseria gonorrheae;
- Chlamydia trachomatis;
- Trichomonas vaginalis;
- Ureoplasma urealyticum.
Si tratta di patogeni collegati all’insorgenza di patologie sessualmente trasmissibili e che pertanto dipendono dai rapporti intimi.
La disuria può essere causata anche da:
- infezioni da Herpes Simplex;
- prostatite (nell’uomo);
- cistite interstiziale;
- calcoli renali e vescicali;
- allergie da contatto;
- disbiosi intestinale;
- vescica neurologica.
Sintomi e trattamento della disuria
Il sintomo più caratteristico della disuria è la difficoltà a emettere urine che, in alcuni casi si associa anche alla presenza di tracce di sangue nell’urina (ematuria), all’aspetto torbido dell’urina, a un aumento della frequenza minzionale (pollacuria) e all’urgenza di urinare.
Il trattamento di questo disturbo è di tipo farmacologico e consiste nella somministrazione di un antibiotico mirato e scelto in base al tipo di agente infettivo coinvolto.
A tale scopo è sempre opportuno eseguire un esame chimico-fisico dell’urina con urinocoltura e antibiogramma, per identificare con precisione il patogeno e quindi il principio attivo efficace.
Bisogna prolungare la terapia anche dopo la scomparsa dei sintomi per il periodo indicato dal medico, per evitare l’instaurarsi di resistenze farmacologiche che potrebbero causare la cronicizzazione della malattia.
È sempre necessario bere molta acqua, per facilitare l’eliminazione dei microrganismi e per evitare fenomeni di disidratazione, spesso collegati alla poliuria da bruciore minzionale.
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