Il megacolon tossico è una complicanza rara ma estremamente grave di alcune malattie infiammatorie intestinali, come colite ulcerosa e malattia di Crohn, e di infezioni severe come la colite da Clostridioides difficile.
Si tratta di una vera emergenza gastroenterologica: il colon, a causa di una marcata infiammazione, si dilata in modo eccessivo, perdendo la capacità di contrarsi e favorendo un accumulo di gas e tossine. Senza un intervento medico tempestivo, il rischio di perforazione intestinale, sepsi e shock è molto alto.
Cause e fattori di rischio del megacolon tossico
Il megacolon tossico si sviluppa quando un’infiammazione intensa della mucosa intestinale coinvolge anche lo strato muscolare del colon, compromettendone la motilità.
Le cause più comuni sono le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), in particolare la colite ulcerosa, ma anche infezioni batteriche gravi – come quelle provocate da Clostridioides difficile – e, più raramente, ischemia intestinale o l’uso di farmaci che riducono la motilità, come antidiarroici e oppiacei.
Tra i fattori di rischio rientrano un’attività di malattia non controllata, terapie farmacologiche inadeguate o sospese troppo presto, e condizioni generali di compromissione del sistema immunitario.
Sintomi da non sottovalutare
I segnali del megacolon tossico si presentano in modo acuto e richiedono attenzione immediata. I più caratteristici sono distensione addominale marcata, dolore intenso e febbre elevata. Spesso si associano tachicardia, alterazioni della pressione arteriosa e segni di tossiemia come confusione, disidratazione e debolezza estrema.
Il colon, dilatandosi oltre i 6 cm di diametro (dato che si rileva con esami radiologici), può andare incontro a perforazione, con conseguente peritonite e rischio di sepsi, una condizione potenzialmente letale.
Diagnosi del megacolon tossico
La diagnosi di megacolon tossico è clinica e radiologica. Il medico valuta la presenza di sintomi sistemici come febbre alta, tachicardia e leucocitosi insieme a una marcata distensione addominale.
L’esame radiografico dell’addome o la TC addominale confermano la dilatazione del colon, mentre esami del sangue evidenziano infiammazione e alterazioni elettrolitiche. Riconoscere precocemente questa condizione è essenziale per evitare complicanze.
Trattamento e gestione
Il megacolon tossico è un’urgenza medica che richiede ricovero ospedaliero immediato. Il trattamento iniziale prevede il supporto con fluidi endovenosi, correzione degli squilibri elettrolitici e sospensione di farmaci che riducono la motilità intestinale.
La terapia antibiotica ad ampio spettro viene avviata rapidamente per contrastare eventuali infezioni. Nei pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali, possono essere somministrati corticosteroidi endovenosi per ridurre l’infiammazione.
Se non si osserva un miglioramento rapido o se si verificano complicanze come perforazione, si rende necessaria la chirurgia d’urgenza, generalmente una colectomia totale.
Prevenzione e follow-up
Prevenire il megacolon tossico significa innanzitutto gestire in modo ottimale le malattie infiammatorie intestinali. Seguire scrupolosamente le terapie prescritte, effettuare controlli regolari con il gastroenterologo e trattare tempestivamente le infezioni intestinali riduce il rischio di complicanze.
Dopo un episodio acuto, il follow-up prevede monitoraggio clinico e radiologico, oltre a un’attenta valutazione della terapia di base per evitare recidive.
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