È passato circa un anno da quando i primi casi di Coronavirus hanno preoccupato tutto il mondo e, inevitabilmente, anche il nostro Paese. Il lockdown di marzo e le restrizioni diverse per regioni ora iniziano a produrre i primi effetti sul calo dei contagi, ma anche preoccupanti allarmi dal punto di vista psicologico.

Scopriamo gli effetti psicologici del lockdown e dell’isolamento sociale.

Quanto il lockdown ha influito sul benessere mentale

A compromettere il benessere mentale degli individui sono aspetti ben diversi tra loro ma, attenzione, molto importanti. Si parte dalla paura del futuro, l’incertezza di come cambierà il mondo dopo la fine della pandemia, le preoccupazioni economiche per chi ha già perso il lavoro o di chi sta per ritrovarsi in queste condizioni, ma non solo. A creare panico sono anche il continuo terrore per il contagio e una socialità fortemente limitata dalle restrizioni attuate.

Una ricerca condotta alla fine del lockdown totale di marzo dimostra come le persone siano terrorizzate dal fatto di non poter proteggere sé stessi e i propri cari; inoltre, la clausura forzata è stata vissuta in maniera traumatica. A reagire peggio sono stati coloro che, fino a qualche tempo prima, vivevano sempre fuori casa e avevano ritmi piuttosto frenetici. Inoltre, ci sono anche coloro che vivono in uno stato continuo di negazione, considerando la malattia non pericolosa e la quarantena forzata un modo per controllare la popolazione per qualche oscuro disegno.

Per altri, invece, la pandemia è stato un momento per fare ordine nei propri rapporti, quindi ci si è trovati a rinunciare a legami che, molto spesso, erano considerati solo di circostanza. L’isolamento e la distanza hanno messo a dura prova anche molte coppie, che si sono sfasciate o hanno vissuto duri momenti di crisi.

I fattori che hanno influito sul disagio psicologico

La pandemia, quindi, ha influenzato le vite di tutti e, forse, ha reso le persone più dure con sé stesse e verso il prossimo. A influire su questa condizione non è solo il terrore di essere contagiati dal virus, ma anche le continue notizie che bombardano i tg nazionali, il web e i social.

Tali elementi hanno creato un vero e proprio circolo vizioso che ha portato a sviluppare sintomi tipici dello stress, traumi difficili da risolvere ma volti solo a peggiorare il disturbo.

Quali sono le patologie più comuni?

Le persone che sono rimaste chiuse in casa si sono trovate a sopportare un continuo stato di frustrazione e noia a cui i più non erano abituati. Inoltre, il non poter vedere liberamente i propri cari e non potersi spostare dal proprio comune, o peggio, da casa propria, ha fatto sì che ci si ritrovasse ad affrontare emozioni difficili e complesse che hanno scatenato, a lungo andare, veri e propri stati depressivi.

Tra le conseguenze psicologiche del lockdown da non sottovalutare è anche la perdita di fiducia verso gli organi canonici di informazione, ma anche verso il prossimo, quindi, amici, parenti, conoscenti, sono diventati fonte di pericolo da evitare. Spesso l’altro è visto come un “possibile untore”.

Infine, il cambiamento delle normali abitudini come abbracciarsi o stringersi le mani diventa fonte di ansia, stress, quindi di attacchi di panico. Pertanto, chiunque era abituato a slanci affettivi è piombato in una condizione di infelicità cronica.

Cosa fare per salvaguardare il proprio benessere psicologico?

E allora come bisogna tutelarsi per non farsi investire da questi stati di tristezza e disorientamento?

Prima di tutto è bene seguire, sempre e comunque, le indicazioni fornite dalle istituzioni sanitarie. In questo modo ci sentiremo più sicuri e anche gli altri potranno godere della nostra compagnia senza correre pericoli.

Evitiamo il bombardamento di informazioni sui contagi. Leggere e ascoltare solo ed esclusivamente notizie a tema Coronavirus può aumentare il panico e lo stress, abbassando per di più le nostre difese immunitarie.

È importante, invece, sfruttare il tempo libero e investirlo in nuovi interessi, la lettura, la formazione, l’attività fisica, il bricolage. Questo ci consentirà di impegnare corpo e mente in attività coinvolgenti, che ci distraggono dall’ansia e danno un significato alle nostre giornate.

In caso di bella giornata, perché non ritagliare del tempo per una passeggiata in campagna o al mare? Immergersi nella natura aiuta a rilassarci e a godere delle bellezze che ci circondano, abbassando i livelli di tristezza.

Un altro tassello importante riguarda la socialità: stare in casa o non poter incontrare le persone care non significa necessariamente dover tagliare i ponti. Manteniamo vivi i rapporti, sfruttando le tecnologie che abbiamo a disposizione: messaggi, chiamate e videochiamate non sono mai stati così utili!

Consulto Psicologico in Provincia di Lecce

Cerchiamo di avere un atteggiamento sempre positivo verso il mondo esterno e ricalibriamo le nostre abitudini, ma, soprattutto, chiediamo aiuto quando ne abbiamo bisogno.

Guarire da un disagio psicologico è possibile e per farlo c’è bisogno di tutta la nostra forza fisica e mentale. Se hai bisogno di un Consulto Psicologico in Provincia di Lecce, puoi rivolgerti alla dottoressa Adalgisa Bisanti, psicologa e psicoterapeuta presso il Centro Medico Specialistico SB Medical, a Corsano.

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