I polipi nasali sono escrescenze di natura tumorale benigna e di consistenza piuttosto morbida che si possono sviluppare sulla mucosa e nel setto nasale.
Spesso sono conseguenza di sindromi infiammatorie delle vie aeree superiori.
Polipi nasali: cause e fattori di rischio
Riniti, sinusiti e asma allergico sono le principali condizioni predisponenti alla formazione di polipi nasali. L’epidemiologia è molto più elevata in pazienti affetti da tali disturbi.
Sembra che esista anche una predisposizione genetica e una componente di familiarità nella poliposi nasale, la cui eziopatogenesi non è stata ancora chiarita con assoluta certezza.
Come si presentano i polipi nasali
I polipi nasali sono tumori benigni derivanti dall’iper-proliferazione della mucosa nasale in seguito a stimoli endogeni (infiammazioni e fattori genetici).
Inizialmente essi si presentano con dimensioni piuttosto contenute (come un chicco di riso) e spesso sono asintomatici finché non raggiungono un volume apprezzabile.
In simili situazioni di norma è sufficiente trattarli con applicazioni topiche di corticosteroidi spray, il cui ruolo è quello di contrastare la flogosi della mucosa.
La tendenza della poliposi nasale è di crescere nel tempo, per cui dopo mesi il paziente incomincia ad avvertire una certa difficoltà respiratoria associata alla sensazione di naso chiuso.
A questo punto non è più sufficiente un trattamento farmacologico locale, ma bisogna intervenire con l’escissione chirurgica per liberare le narici e consentire il regolare svolgimento della respirazione.
Come riconoscere i polipi nasali?
La valutazione diagnostica dei polipi nasali presuppone una visita specialistica. Un’accurata anamnesi è opportuna per evidenziare eventuali altri casi di poliposi nella famiglia del paziente.
L’otorinolaringoiatra procede poi con l’osservazione delle coane nasali e del setto, per valutare forma e dimensioni delle neoformazioni benigne.
Sono previsti anche test allergologici cutanei e analisi ematochimiche, finalizzati a evidenziare anomalie respiratorie.
In alcuni casi lo specialista può richiedere anche un’endoscopia associata al prelievo di materiale citologico, per osservare meglio la natura dei polipi e la loro tendenza a ingrandirsi.
Raramente i polipi mostrano una natura maligna, ma tuttavia è sempre meglio avere certezze riguardo al tipo di cellule presenti.
I polipi nasali benigni sono quasi sempre bilaterali in quanto colpiscono entrambe le narici, sviluppandosi soprattutto a livello dei seni paranasali.
Qualora, invece, fosse presente una formazione isolata potrebbero sussistere maggiori probabilità che si tratti di neoplasia maligna, che quindi richiederebbe un’analisi più approfondita.
Terapia dei polipi nasali
Per polipi nasali di piccole dimensioni la terapia è di tipo farmacologico e prevede l’assunzione di preparazioni locali, come spray a base di corticosteroidi (potenti antinfiammatori).
È possibile anche associare l’impiego di medicinali sistemici, sempre a base di cortisone, oppure di antibiotici e antimicotici, qualora si sospetti la presenza di microrganismi patogeni responsabili della poliposi.
Dato che spesso il disturbo è di tipo allergico si possono usare preparati antistaminici, la cui efficacia è legata alla risoluzione dell’ipertrofia tessutale della mucosa.
Quando invece i polipi siano di grandi dimensioni diventa necessario intervenire chirurgicamente mediante escissione. Si tratta di un’operazione poco invasiva, ma che prevede comunque un’anestesia locale.
Oltre alla tradizionale polipectomia è possibile optare per la chirurgia endoscopica sinusale, una metodica più innovativa che limita moltissimo il rischio di recidive.
Soltanto in alcune determinate condizioni si può procedere con la crioterapia che, applicando azoto liquido sui polipi, li secca completamente provocandone la caduta dopo circa 2 settimane.
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