La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una delle malattie epatiche più comuni al mondo, eppure è ancora poco conosciuta dal grande pubblico. Spesso definita un’epidemia silenziosa, questa condizione è caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato in individui che non consumano quantità significative di alcol. La NAFLD può progredire verso condizioni più gravi come la steatoepatite non alcolica (NASH), la fibrosi epatica, e in alcuni casi la cirrosi o il carcinoma epatocellulare.

La NAFLD è la malattia epatica cronica più diffusa a livello globale, con una prevalenza stimata tra il 25% e il 30% della popolazione mondiale. Nei paesi occidentali, dove obesità e sindrome metabolica sono prevalenti, la diffusione della NAFLD è particolarmente elevata. Si stima che il 70% delle persone con obesità e il 90% di quelle con diabete di tipo 2 siano affette da steatosi epatica. Questi numeri sottolineano l’importanza di riconoscere e trattare questa malattia come una priorità di salute pubblica.

Patogenesi: come si sviluppa la steatosi epatica

La steatosi epatica non alcolica si sviluppa quando il fegato accumula una quantità eccessiva di grassi, principalmente sotto forma di trigliceridi. Questo fenomeno può essere innescato da vari fattori, tra cui:

  • Obesità e sindrome metabolica: L’obesità è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di NAFLD. L’accumulo di grasso viscerale è particolarmente pericoloso, in quanto favorisce la resistenza all’insulina e promuove l’infiammazione sistemica, due processi chiave nello sviluppo della malattia.
  • Resistenza all’insulina: La resistenza all’insulina è un elemento centrale nella patogenesi di NAFLD. Quando le cellule del corpo diventano resistenti all’insulina, il fegato inizia a produrre più grasso e a depositarlo al suo interno, portando all’accumulo di trigliceridi.
  • Dislipidemia: Le alterazioni nel metabolismo dei lipidi, come l’aumento dei livelli di trigliceridi e di colesterolo LDL, sono strettamente legate allo sviluppo della steatosi epatica.
  • Influenza genetica: Studi hanno identificato diverse varianti genetiche che possono predisporre allo sviluppo di NAFLD, suggerendo una componente ereditaria nella malattia.

Progressione della malattia: dalla steatosi alla steatoepatite

Non tutte le persone con NAFLD svilupperanno una malattia epatica grave, ma una parte di esse può progredire verso la steatoepatite non alcolica. La NASH è caratterizzata non solo dall’accumulo di grasso nel fegato, ma anche da infiammazione e danno cellulare. Questa condizione può portare alla formazione di cicatrici (fibrosi) e, nel tempo, alla cirrosi, una condizione irreversibile in cui il fegato è gravemente danneggiato e funziona male.

Diagnosi di steatosi epatica

La diagnosi di NAFLD è spesso casuale, scoperta durante esami di imaging come l’ecografia o la risonanza magnetica, eseguiti per altri motivi. Tuttavia, la diagnosi definitiva richiede la conferma dell’assenza di consumo eccessivo di alcol e di altre cause di malattia epatica. Gli esami del sangue possono mostrare elevati livelli di enzimi epatici, ma non sono specifici per NAFLD.

Per valutare la gravità della malattia, possono essere utilizzate tecniche avanzate come la elastografia transitoria, che misura la rigidità del fegato, o la biopsia epatica, considerata il gold standard per la diagnosi di NASH e fibrosi epatica.

Steatosi epatica: opzioni di trattamento

Al momento, non esistono trattamenti farmacologici specifici approvati per la NAFLD, ma la gestione della malattia si basa su cambiamenti dello stile di vita e, in alcuni casi, trattamenti per le condizioni associate come il diabete e la dislipidemia.

  • Perdita di peso: La perdita di peso è il trattamento più efficace per la NAFLD. Una riduzione del peso corporeo del 7-10% può migliorare significativamente la steatosi e, in alcuni casi, invertire la fibrosi.
  • Esercizio fisico: L’attività fisica regolare, indipendentemente dalla perdita di peso, può ridurre il grasso epatico e migliorare la sensibilità all’insulina.
  • Dieta: Una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, fibre e grassi sani, può aiutare a ridurre l’accumulo di grasso nel fegato. Alcune evidenze suggeriscono che la dieta mediterranea sia particolarmente benefica per i pazienti con NAFLD.
  • Farmaci: Sebbene non ci siano farmaci specifici approvati per la steatosi epatica, alcuni farmaci utilizzati per trattare il diabete e la dislipidemia possono avere effetti benefici. Ad esempio, gli agonisti del recettore PPAR-γ, come il pioglitazone, e gli inibitori del SGLT2 hanno dimostrato di ridurre la steatosi epatica.

Prevenzione della progressione della malattia

La prevenzione della progressione della steatosi epatica è fondamentale per ridurre il rischio di sviluppare complicanze gravi. Oltre ai cambiamenti dello stile di vita, è importante monitorare regolarmente la funzione epatica e valutare la presenza di segni di fibrosi o altre complicanze.

  • Controllo metabolico: Il controllo della glicemia, della pressione arteriosa e dei lipidi è essenziale per prevenire la progressione della malattia.
  • Monitoraggio regolare: I pazienti con NAFLD dovrebbero sottoporsi a controlli regolari con il medico per monitorare la salute del fegato e identificare precocemente eventuali segni di peggioramento.

Complicanze e prognosi

Se non trattata, la NAFLD può progredire verso complicanze gravi come la cirrosi e il carcinoma epatocellulare. La cirrosi è una condizione in cui il fegato diventa gravemente cicatrizzato e perde la sua capacità di funzionare correttamente. Questa condizione è irreversibile e può portare a insufficienza epatica e necessità di trapianto di fegato. Il carcinoma epatocellulare è un tipo di cancro del fegato che può svilupparsi in persone con cirrosi e NAFLD avanzata.

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