La polmonite è un’infiammazione acuta dei polmoni che coinvolge prevalentemente gli alveoli polmonari, ossia le strutture deputate allo scambio di ossigeno.

Può essere causata da batteri, virus o, più raramente, funghi. A seconda dell’agente patogeno responsabile e delle condizioni generali del paziente, il decorso della malattia può variare da forme lievi a quadri clinici severi che richiedono ospedalizzazione.

Cos’è la polmonite e perché non va sottovalutata

Si parla di polmonite quando l’infezione, anziché limitarsi alle alte vie respiratorie come nel comune raffreddore o nella bronchite, raggiunge gli alveoli. Questi si riempiono di liquido o pus, rendendo difficile la respirazione e il corretto scambio di gas. Per questo motivo, la polmonite è considerata una condizione potenzialmente pericolosa, soprattutto negli anziani, nei bambini piccoli e nei soggetti con malattie croniche o immunodepressi.

Esistono diverse forme di polmonite, classificate in base alla modalità di acquisizione (comunitaria o nosocomiale), all’agente eziologico e al quadro radiologico. Le più comuni sono le polmoniti batteriche – con lo Streptococcus pneumoniae come agente prevalente – e le polmoniti virali, particolarmente frequenti nei mesi invernali.

Sintomi della polmonite: quando sospettarla

I sintomi della polmonite possono variare notevolmente, ma il campanello d’allarme più frequente è la febbre alta accompagnata da brividi. Si aggiungono spesso una tosse persistente (con o senza espettorato), dolore toracico che si acutizza durante la respirazione profonda e respiro affannoso. Il paziente può lamentare debolezza generalizzata, sudorazione intensa e una sensazione di malessere crescente.

Nei soggetti più fragili – come gli anziani – la polmonite può manifestarsi con sintomi meno specifici, come confusione mentale, perdita dell’appetito e stato di sonnolenza. Questi segnali, apparentemente meno allarmanti, non devono mai essere ignorati, perché possono indicare un’infezione già in fase avanzata.

Diagnosi e trattamenti: cosa fa lo pneumologo

Il sospetto di polmonite richiede una valutazione clinica approfondita da parte dello specialista pneumologo, che procederà con l’auscultazione del torace e, se necessario, prescriverà esami diagnostici come la radiografia del torace e gli esami del sangue. In alcuni casi, può essere richiesto un esame colturale dell’espettorato per individuare l’agente patogeno.

Il trattamento dipende dalla causa: nelle forme batteriche, si ricorre agli antibiotici, scelti in base al profilo del paziente e all’eventuale antibiogramma. Le polmoniti virali, invece, vengono trattate in modo sintomatico, con antipiretici, idratazione e riposo, mentre quelle fungine necessitano di antifungini specifici. Nei casi più gravi può essere necessario il ricovero in ospedale, soprattutto se il paziente presenta difficoltà respiratorie o comorbilità importanti.

Complicanze della polmonite: quando preoccuparsi

Una polmonite trascurata o trattata in ritardo può evolvere in forme gravi, come l’ascesso polmonare, l’empiema (accumulo di pus nella cavità pleurica), o l’insufficienza respiratoria acuta. Anche il cuore può risentirne, con un aggravamento di condizioni preesistenti come lo scompenso cardiaco.

Per questo è fondamentale non sottovalutare i sintomi iniziali, soprattutto in pazienti con patologie croniche come il diabete, la BPCO o le cardiopatie. La diagnosi precoce e la cura tempestiva sono essenziali per prevenire esiti complicati.

Prevenzione della polmonite: il ruolo della salute quotidiana

Prevenire la polmonite significa innanzitutto prendersi cura del proprio sistema immunitario e ridurre i fattori di rischio. La vaccinazione antinfluenzale annuale e quella antipneumococcica (consigliata in particolare per gli over 65 e per le persone fragili) sono due strumenti molto efficaci per ridurre l’incidenza della malattia.

A ciò si aggiunge l’importanza di evitare il fumo, mantenere un buon livello di igiene (lavaggio delle mani, protezione durante i mesi invernali), curare adeguatamente raffreddori e bronchiti, e adottare uno stile di vita sano con alimentazione equilibrata e attività fisica regolare. Anche l’aria troppo secca o inquinata può irritare le vie respiratorie e rendere più vulnerabili agli agenti patogeni.

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