L’insufficienza cardiaca è una patologia che si riferisce a una disfunzione del cuore, che non riesce più a mantenere la giusta gittata di sangue per ossigenare il muscolo.

I sintomi dell’insufficienza cardiaca

Accade spesso che l’insufficienza cardiaca sia asintomatica, eccetto che per l’affaticamento che si può manifestare dopo un grosso sforzo.

Può colpire a qualsiasi età, anche se c’è una maggiore tendenza negli ultra 65enni e si distingue in insufficienza cardiaca cronica e acuta. La prima è quella in cui i sintomi tipi si manifestano gradatamente nel tempo, mentre la seconda può avere un’insorgenza rapida, anche pochi giorni.

Tra sintomi principali dell’insufficienza cardiaca vi sono la dispnea, cioè la mancanza di fiato, il gonfiore delle caviglie che può estendersi alle gambe, grave stanchezza. Tali sintomi però richiedono un’indagine diagnostica approfondita perché si manifestano anche in relazione ad altre patologie.

Altri sintomi sono la tosse, accompagnata da espettorato schiumoso rosaceo o bianco, la perdita di peso per inappetenza o, al contrario, l’aumento dello stesso peso per un accumulo di liquidi a livello addominale, nausea, tachicardia, cioè il battito accelerato oppure non regolare, che nei casi più gravi può anche arrivare a episodi di fibrillazione atriale. L’insufficienza cardiaca di solito insorge nel ventricolo sinistro, per poi passare e quello destro. È in questi casi che si può manifestare anche un accumulo di liquido nei polmoni.

La scoperta dell’insufficienza cardiaca avviene solitamente quando uno o più sintomi spingono il paziente a fare una visita. La diagnosi avviene con esami strumentali quali elettrocardiogramma, ecocardiogramma, holter ECG per 24 ore, associati ad analisi del sangue e storia clinica del paziente.

Altri sintomi che possono indicare questa patologia sono una diminuzione della saturazione di ossigeno nel sangue, che scenda sotto i 90 (ipercapnia), la scarsa minzione, la pelle umida e fredda associata a polso debole e a ipotensione.

Le cure per l’insufficienza cardiaca

L’insufficienza cardiaca si misura in gradi di gravità che vanno dal 1° al 4°, dove quest’ultimo indica quello più pericoloso per la salute del paziente.

È comunque una patologia cardiaca che può essere curata sia con una terapia farmacologia sia con l’impianto di dispositivi elettrici e, nei casi estremi, con un trapianto di cuore.

Il cardiologo di concerto con il medico curante può somministrare una serie di farmaci, che devono comunque essere associati a un miglioramento dello stile di vita. Una dieta sana, povera di grassi, zuccheri e sale, attività fisica anche leggera 3 volte a settimana e visite periodiche.

Quando i farmaci non bastano, si procede con l’impianto di dispositivi che sincronizzano l’attività elettrica del cuore. È importante mantenere il battito regolare, e lo stesso vale per la gittata sanguigna e quindi l’ossigenazione di tutte le camere cardiache. In molti casi la terapia elettrica con pace-maker e defibrillatori anche bi-ventricolari ha restituito ai pazienti una buona qualità della vita.

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