La curva glicemica da carico è un esame spesso consigliato per le donne in gravidanza.

L’esame ha l’obiettivo di misurare la concentrazione di glucosio nel sangue sia a digiuno e sia dopo aver somministrato alla paziente un concentrato di glucosio. Si tratta di un controllo in grado di monitorare la possibilità di sviluppare il diabete gestazionale. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Curva da carico in gravidanza: quando eseguire l’esame

L’esame della curva da carico in gravidanza è consigliato per tutte le donne, perché il rischio di sviluppare un diabete gestazionale in dolce attesa è comune. Di solito, questo test di screening è eseguito nel secondo e nel terzo trimestre della gestazione.

Maggiormente esposte al rischio di sviluppare il diabete gestazionale sono le donne che si trovano in una condizione di obesità, con massa corporea che supera il livello 30, oppure, chi ha già sviluppato problemi del genere nelle precedenti gravidanze.

È vero, però, che esistono anche altri fattori di rischio, come per esempio una storia clinica familiare di diabete o un’età superiore ai 35 anni. Inoltre, l’esame della curva glicemica è fortemente raccomandato se c’è stata macrosomia fetale durante una precedente gestazione, oppure, si versa in una condizione lieve di sovrappeso e la massa corporea supera il livello 25.

Curva da carico in gravidanza: come si svolge l’esame

L’esame della curva da carico in gravidanza può essere eseguito in ambulatorio o presso un laboratorio d’analisi. Prima di iniziare, però, è importante assumere comportamenti adeguati in modo da sostenere l’esame correttamente. La donna in gravidanza deve recarsi sul posto a digiuno. In questa fase le verrà misurato il livello di glicemia detto basale.

Dopo aver rilevato il primo valore, viene preparata una soluzione standard con 75 grammi di glucosio, come si può capire, estremamente dolciastra e per alcune nauseante. A questo punto, si passa all’esecuzione di tre prelievi di sangue cadenzati nel corso della mattinata, quindi, il primo subito dopo aver bevuto la bevanda, il secondo dopo un’ora, infine, l’ultimo avviene dopo due ore.

Per ritenere l’esame andato bene, i valori non devono superare, a digiuno, 92 mg/dl, dopo un’ora 180 mg/dl e dopo due ore 153 mg/dl. Qualora uno di questi limiti venga superato, allora, si è in presenza di diabete gestazionale. Tale condizione deve essere monitorata fino al parto da un diabetologo.

Se i valori della donna in gravidanza risultano nella norma, allora, la curva da carico può essere ripetuta solo prima del parto. In tal modo si può valutare l’evoluzione delle sue condizioni di salute e affrontare serenamente un’eventuale anestesia.

Curva da carico in gravidanza: un esame da non sottovalutare

Durante la gravidanza, il corpo della donna cambia in ogni aspetto, la produzione ormonale aumenta, quindi è bene stare attenti a ogni piccolo segnale che il corpo lancia, ad esempio, l’.

L’insulina è l’ormone che funge da regolatore nelle funzioni di trasporto di glucosio e squilibri ormonali possono portare all’aumento di glucosio nel sangue e allo sviluppo del diabete gestazionale.

Anche se si tratta di una condizione transitoria, è importante controllarsi per evitare problemi al feto, come, ad esempio, malformazioni congenite, aborto, nascita prematura, parto difficile, problemi di natura respiratoria e non solo. Anche la donna può risentirne se tale fase non viene gestita con attenzione. Per questo motivo è sempre importante eseguire l’esame della curva di carico in gravidanza.

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