Il principale responsabile dello stress è il cortisolo, un ormone che sembrerebbe essere più presente durante l’estate specialmente in alcuni soggetti.

Ciò significa che nel periodo più caldo dell’anno il livello di stress nelle persone generalmente aumenta, anche perché il periodo si porta appresso un accumulo di situazioni vissute nei mesi precedenti.

I motivi dello stress estivo possono essere diversi e spesso si sommano tra loro. Eccone alcuni.

Ritmi alterati e stress

Rispetto alle stagioni più buie e fredde, il tempo estivo prevede una luce maggiore. Il cosiddetto allungamento delle giornate porta a un mutamento del normale ritmo sonno-veglia, che si riflette sulla quotidianità.

Spesso l’essere umano vive con tensione, ansia e stress qualsiasi cambiamento, dal trasloco ai lavori in casa, dalla preparazione di un bagaglio al cambio delle abitudini, Anche l’avvento dell’estate può contribuire a minare la tranquillità e l’equilibrio psicofisico delle persone.

Sebbene per molti l’estate sia il periodo del relax e delle vacanze, è innegabile che nella maggior parte dei casi ci si trovi a fronteggiare uno stravolgimento della routine, con conseguente innalzamento dei livelli di cortisolo.

Maggiori impegni, maggiori occasioni di convivialità, uscite serali che spesso diventano notturne tendono a riempire un periodo che teoricamente ci si prospettava di riposo. La distanza tra le aspettative di relax e una vita frenetica è causa di stress e ansia.

Inoltre, la sempre più imminente fine delle vacanze provoca l’ansia di voler godere appieno di ogni giorno di ferie e approfittare per fare tutto ciò che il lavoro impedisce di fare.

Anche il caldo estivo genera stress

Quando arriva il caldo anche il riposo può essere compromesso. Si fatica a prender sonno, si riposa male e spesso meno del tempo consigliato. Rispetto al periodo invernale le ore di riposo effettivo calano drasticamente. Una temperatura più alta è una componente determinante, ma anche la luminosità anticipata del mattino tende ad accelerare la sveglia naturale. Ci si addormenta più tardi e ci si sveglia prima.

C’è quindi un dato di fatto inconfutabile: avere a disposizione meno ore di sonno e un riposo spesso disturbato, ovvero qualitativamente inferiore e meno profondo, aumenta i livelli di stress, soprattutto per chi di giorno si reca al lavoro o ha diverse faccende da sbrigare. In tali soggetti la sensazione di stress è ancora più accentuata poiché non è possibile, durante le ore pomeridiane, recuperare parzialmente il mancato sonno notturno e, in più, si aggiungono diverse situazioni che innalzano lo stress: il lavoro, gli orari da rispettare, un calendario sempre piuttosto fitto.

Con il caldo, gestire il proprio stress avendo una vita comunque attiva non è affatto semplice. Non bisogna pensare che utilizzando i sistemi di abbassamento di temperatura (ad esempio il condizionatore) la situazione possa migliorare: muoversi in una stanza climatizzata favorisce certamente il lavoro e la produttività, ma una volta spento l’elettrodomestico o cambiando ambiente, la temperatura torna a incidere fisicamente e psicologicamente sul soggetto.

Manutenzioni e lavori in casa in estate

Le giornate con più ore di luce non incidono solo sul tempo del riposo. In realtà rappresentano un’opportunità perché danno modo di organizzare alcuni lavori che solitamente non sono possibili in inverno.

Mettere a posto vecchi locali, lavare tappeti, imbiancare casa, pitturare finestre e balconi, cambiare i serramenti, rifare il tetto, fare opere di giardinaggio, approfittare delle settimane di ferie per andare a fare acquisti di vario genere: sono tutti impegni che possono generare stress.

Vedere casa propria “in subbuglio” rappresenta un cambiamento e quindi identifica una situazione inusuale capace di stressare, soprattutto se in famiglia ci sono pareri discordi e viene a galla qualche tensione di troppo.

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