La mielite è una patologia neurologica caratterizzata da un’infiammazione del midollo spinale, una struttura fondamentale per la trasmissione degli impulsi nervosi tra il cervello e il resto del corpo. Questa condizione può compromettere la comunicazione tra il sistema nervoso centrale e periferico, causando sintomi di varia gravità.

L’importanza di comprendere a fondo questa patologia risiede nella possibilità di riconoscerne i sintomi e intervenire tempestivamente.

La mielite non è una condizione uniforme, ma un insieme di disturbi che possono avere origini diverse, manifestarsi in vari modi e richiedere trattamenti specifici.

Cos’è la mielite?

La mielite è una condizione che colpisce il midollo spinale, una struttura cruciale che collega il cervello al resto del corpo, consentendo la trasmissione degli impulsi nervosi. Quando il midollo si infiamma, questa comunicazione viene compromessa.

Le forme di mielite più comuni includono la mielite trasversa, in cui l’infiammazione interessa una sezione del midollo, e la mielite acuta, caratterizzata da un esordio rapido e intenso dei sintomi. Esistono anche forme croniche, dove l’infiammazione si sviluppa lentamente, influenzando progressivamente le funzioni motorie e sensoriali.

Le cause della mielite

Le cause della mielite possono essere molteplici e complesse. Le infezioni virali sono tra le più comuni, con virus come l’herpes simplex, il virus della varicella-zoster, l’HIV e altri agenti patogeni che possono scatenare l’infiammazione. Anche le malattie autoimmuni giocano un ruolo significativo: condizioni come la sclerosi multipla, la neuromielite ottica e il lupus possono attivare una risposta immunitaria anomala che danneggia il midollo spinale. In alcuni casi, la mielite può essere la conseguenza di una reazione avversa a un vaccino o a un farmaco. Non mancano le forme idiopatiche, in cui la causa non è identificabile, lasciando i medici con un quadro clinico da gestire senza un’origine chiara.

Sintomi della mielite

I sintomi della mielite sono variabili e dipendono dalla zona del midollo spinale colpita. I pazienti possono sperimentare debolezza muscolare, che può progredire fino alla paralisi completa degli arti. Alterazioni della sensibilità sono frequenti, con formicolio, intorpidimento, sensazione di bruciore o dolore acuto che si irradia lungo la colonna vertebrale. Nei casi più gravi, possono emergere difficoltà nel controllo della vescica e dell’intestino, con episodi di incontinenza. Un sintomo caratteristico è il dolore dorsale, spesso localizzato nella zona infiammata, che può diventare invalidante.

Diagnosi della mielite

Diagnosticare la mielite richiede un approccio metodico e approfondito. Il medico raccoglie una storia clinica dettagliata del paziente, valutando l’insorgenza e l’evoluzione dei sintomi. La risonanza magnetica (RM) del midollo spinale è uno strumento essenziale per visualizzare l’infiammazione e determinare l’estensione del danno. Gli esami del sangue possono rivelare infezioni o la presenza di anticorpi che suggeriscono una malattia autoimmune. L’analisi del liquido cerebrospinale, ottenuta tramite rachicentesi, consente di identificare la presenza di cellule infiammatorie, proteine o altre anomalie indicative di una mielite.

Trattamenti per la mielite

Il trattamento della mielite varia a seconda della causa e della gravità dei sintomi.

Nelle forme di origine infettiva, vengono prescritti farmaci antivirali, antibiotici o antifungini, a seconda dell’agente patogeno coinvolto.

Quando la mielite ha una base autoimmune, si utilizzano corticosteroidi per ridurre l’infiammazione. Nei casi più gravi, possono essere necessari trattamenti più intensivi come le immunoglobuline o la plasmaferesi.

La riabilitazione ha un ruolo cruciale, poiché consente ai pazienti di recuperare forza muscolare, coordinazione e mobilità.

Il supporto psicologico è altrettanto importante, aiutando il paziente a gestire lo stress emotivo associato alla malattia.

Prognosi e prevenzione della mielite

La prognosi della mielite varia ampiamente. Alcuni pazienti possono recuperare completamente nel giro di settimane o mesi, mentre altri possono sviluppare disabilità permanenti. La tempestività del trattamento è un fattore determinante per il recupero.

Per quanto riguarda la prevenzione, è fondamentale gestire tempestivamente le infezioni, monitorare le malattie autoimmuni e valutare con attenzione i rischi legati alle vaccinazioni, soprattutto nei pazienti con una storia di malattie infiammatorie.

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