La cervicalgia, più comunemente conosciuta come mal di collo o dolore cervicale, consiste in un dolore generalizzato che ha origine dalle prime vertebre del rachide e tende a irradiarsi verso la muscolatura delle spalle.

Si tratta di un disturbo multifattoriale, che coinvolge la componente muscolare e ossea a livello della porzione superiore della colonna vertebrale, oltre alla relativa innervazione.

È una problematica particolarmente diffusa, che colpisce persone di entrambi i sessi e di ogni età, con una notevole prevalenza di individui che conducono attività lavorative sedentarie.

La cervicalgia può essere acuta o cronica; nel primo caso si caratterizza per un esordio improvviso e molto violento che di solito ha una durata breve; nel secondo caso invece il disturbo tende a cronicizzare e mostra un’intensità minore.

Cause della cervicalgia

Tra i principali fattori eziologici di questo disturbo si considerano:

  • colpo di frusta;
  • ernia cervicale;
  • marcata cifosi dorsale;
  • degenerazione di dischi intervertebrali;
  • lesioni traumatiche;
  • osteoartrite,
  • spondilosi;
  • scorrete posture;
  • sovraccarico sportivo.

In alcuni casi la cervicalgia può essere provocata anche soltanto dall’impiego di materassi oppure di guanciali inadatti alla propria corporatura, o da posture scorrette che non mantengono in asse il rachide.

Anche la componente psico-emotiva svolge un ruolo di primaria importanza dato che lo stress prolungato contribuisce a contratture muscolari, localizzate prevalentemente nella zona del collo.

Si parla anche di una certa predisposizione genetica, consistente nelle alterazioni funzionali delle placche neuromuscolari localizzate alla base del collo, responsabili dell’insorgenza di attacchi acuti di cervicalgia.

Sintomi della cervicalgia

Il sintomo più caratteristico della cervicalgia è il torcicollo, che si manifesta con un fastidioso irrigidimento muscolare del tratto cervicale.

Spesso il paziente avverte anche una sgradevole sensazione di intorpidimento e formicolio (parestesia cervicale), che di solito si irradia lungo tutto il braccio, fino alla mano.

Oltre a essere estremamente soggettiva, l’intensità con cui viene percepito questo disturbo dipende dalla causa che l’ha generato, infatti attacchi acuti derivanti da un colpo di frusta sono molto più dolorosi rispetto a quelli dovuti a posizioni scorrette assunte durante il sonno.

Qualora il disturbo si manifestasse in maniera particolarmente intensa, possono comparire sintomi secondari come vertigini e capogiri, nausea, alterazioni della deglutizione e comparsa di scotomi (flash luminosi visivi).

Terapia e prevenzione della cervicalgia

Per impostare un corretto schema terapeutico della cervicalgia è necessario identificarne la causa anche attraverso indagini diagnostiche come radiografia del rachide cervicale, TAC, risonanza magnetica ed elettromiografia.

Solitamente l’approccio terapeutico di pronto intervento prevede l’assunzione di farmaci antinfiammatori di tipo FANS, che possono essere associati a corticosteroidi. Per alleviare la rigidità muscolare è consigliabile assumere miorilassanti sia per uso topico che sistemico.

In molti casi si rivela estremamente efficace la fisioterapia con massaggi e TENS.

Per prevenire l’insorgenza di questo disturbo, è indispensabile correggere posture errate mediante esercizi di ginnastica posturale.

Secondo le più recenti linee guida, il disturbo trova un rapido sollievo tramite sedute di ozonoterapia, poiché questo gas esercita un notevole potere antinfiammatorio e antidolorifico. Anche con l’agopuntura si possono ottenere validi risultati.

In casi particolarmente gravi viene ipotizzato l’intervento chirurgico, consistente in una mirata discectomia con innesto di protesi discali.

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