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Quando si parla di psoriasi si intende una malattia infiammatoria, non contagiosa e cronica. Questa colpisce la pelle e si manifesta con delle chiazze che possono influire, temporaneamente, sull’aspetto fisico di una persona.

In Italia si conta che almeno due milioni di persone soffrono di psoriasi. Si tratta di una patologia che può colpire donne e uomini in età adulta, tra i 20 e i 30 anni, fino ai 60 anni. I bambini, invece, ne soffrono molto meno. Se dovesse comparire uno dei sintomi della psoriasi prima dei 15 anni, si è in presenza di una forma più grave della malattia.

Come si manifesta la psoriasi?

La psoriasi si manifesta con placche e chiazze di colore rosso. Queste sono coperte anche da delle squame bianche. Le si possono trovare generalmente a livello dei gomiti, mani, capelli, ginocchia e regione sacrale.

La psoriasi si può presentare in diverse varianti. Vi è quella più comune che corrisponde alla psoriasi a placche e colpisce l’80% dei casi. Altri tipi di psoriasi sono:

• psoriasi guttata
• psoriasi inversa
• eritrodermia
• psoriasi pustolosa.

Poiché si tratta di situazioni non definite, nello stesso paziente si può vedere come due o più forme possano convivere perfettamente.

I sintomi che possono essere ricondotti alla psoriasi sono prurito, eritema, sanguinamento, bruciore e desquamazione. Comune a tutti i sofferenti è un senso di tensione.

Questa non va considerata solo come una semplice patologia di natura dermatologica in quanto influisce sulla resa psicofisica del soggetto. Spesso dipende da un disturbo di natura immunologica che tende all’infiammazione cronica. Infatti, la psoriasi si associa ad altre patologie autoimmuni o infiammatorie.

Le situazioni che possono influire sullo sviluppo della psoriasi sono celiachia, malattie infiammatorie a livello intestinale, morbo di Crohn, diabete, iperomocisteinemia, fegato grasso, ipertensione, ansia e depressione.

Quali sono le cause della psoriasi

Poiché la psoriasi è di natura “multifattoriale” non è possibile ricondurla a un’unica causa. Infatti, è possibile determinare l’insorgenza sulla base di diversi elementi che interagiscono tra loro. È importante, però, tenere sotto controllo la genetica, ma anche il livello di stress prodotto da un soggetto.

Quando si è predisposti geneticamente alla psoriasi, vi è una maggiore probabilità di svilupparla. Ovviamente non si tratta mai di certezza, ma se, ad esempio, un soggetto di 15 o 20 anni sviluppa la patologia, è più probabile che si associ a un fattore di familiarità.

Anche lo stress può essere determinante. Secondo alcuni studi, infatti, è stato possibile affermare che momenti particolarmente intensi, a volte anche dolorosi, possono influire sullo sviluppo delle chiazze. Ovviamente è importante tener conto dei traumi subiti o di situazioni che possono debilitare l’organismo.

Un soggetto che soffre di psoriasi deve saper tenere sotto controllo il suo livello di stress, considerare come temporanea tale situazione che può influire sull’aspetto fisico. Generalmente viene consigliato un periodo di riposo al soggetto, poiché aumentando il livello di tranquillità, è possibile che l’organismo risponda meglio alle cure.

Oltre alla genetica e allo stress, altri fattori di rischio della psoriasi possono essere traumi, ferite chirurgiche o accidentali, faringite, tonsillite, AIDS, scottature, tatuaggi, abuso di alcol, fumo, dialisi e farmaci fans, antimalarici, interferone, antiipertensivi o, in ultimo, la sospensione brusca di farmaci cortisonici.

Curare la psoriasi è possibile?

Ogni tipo di manifestazione della malattia presuppone degli interventi personalizzati. Per questo motivo è bene sempre affidarsi all’intervento di uno specialista. Un dermatologo potrà studiare il caso nello specifico e consigliare il miglior rimedio atto a far regredire la malattia, dopo aver attentamente valutato il quadro clinico del paziente.

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